domenica 16 maggio 2021

L'avvocato dell'Amazzone


Buongiorno eee... Buuum! Sono riaperti gli unici e veri bombardamenti made in Israel: alta qualità, diffidate delle imitazioni, i soli che non lasciano nemmeno un grammo di palestinese ad infettare la vostra sacra terra.
Una pulizia etnica di lunga tradizione, un sistema infallibile frutto di studi e studi delle migliori pure menti ebraiche, non come quei dilettanti di nazisti, che non sono stati capaci neanche di far estinguere un popolo. D'altra parte il Popolo d' Israele ha imparato dai migliori: gli americani! Loro sí che ci sanno fare: in fondo dopo generazioni ad impersonare il ruolo della vittima ne hanno rubata di crudeltà con gli occhi (naturalmente prima che glieli cavassero o trasformassero in saponette)! E non è anti-semitismo, è solo la dura e spietata realtà. Ormai è chiaro come la luce del sole, che la suddetta nazione non è altro che una malvagia macchina stermina-arabi e ogni suo cittadino ebreo ne è un fiero sostenitore e quindi, ovviamente, complice e colpevole quanto i suoi governanti.
Anche vip hollywoodiani, amati ed ammirati come Woody Allen o... Che ne so... Gal Gadot! Star squallide che giocano con la vita di noi poveracci e non si fanno problemi a non dire una parola contro un vero e proprio genocidio di massa! Ce le vedo lí a sparare ridendo come folli e sadici Joker su bambini palestinesi grazie al loro esauriente addestramento militare! D'altra parte lo sappiamo, anche noi italiani siamo tutti fascisti, mafiosi, scopa-pecore, tutti uguali ai Mario Bros...
Già, come fosse logico, che un'attricetta di action-movie dai buoni sentimenti abbia dirette responsabilità in un conflitto inesauribile iniziato da prima della sua nascita. E come se si potesse farle una colpa di essere nata in Israele, crescendo con un vero e proprio lavaggio del cervello nazionalista e di essere stata capace solo in tempi relativamente recenti a smarcarsi dalla formazione di un'intera vita e di pubblicare una poetica prosa non violenta degna di Wonder Woman in risposta alla feroce offensiva che ogni giorno il suo paese vomita su le persone a cui, di fatto, ha rubato la terra.

«Il mio cuore è spezzato. Il mio paese è in guerra. Sono preoccupata per la mia famiglia, i miei amici. Sono preoccupata per la mia gente. Questo è un circolo vizioso che continua da troppo tempo. Israele merita di vivere come una nazione libera e sicura, e i nostri vicini meritano la stessa cosa. Prego per le vittime e le loro famiglie, prego perché termini quest’inimmaginabile ostilità, prego affinché i nostri leader trovino una soluzione per farci vivere uno accanto all’altro in pace. Prego per giorni migliori.»


Insomma, non mi pare proprio una cosa da niente. Eppure, le sue parole, così sagge, devono essere state insopportabili a chi avrebbe preferito avere un nemico in più che abbracciare un nuovo alleato.
Forse, una dimostrazione di crescita, di maturità, in quanto tale è scomoda, dà fastidio, anche a chi si auto-elegge difensore virtuale di diritti umanitari, poiché, nonostante questo bel pensiero, evidentemente, non sono capaci di superare i propri limiti allo stesso modo ed avvicinarsi alle vere Sentinelle della Libertà. Inutile lanciare pesanti accuse ad una nota celebrità senza il minimo straccio di una prova, inutile e criminoso e pure ipocrita quando si critica un testo che sembra uscito da un fumetto della Principessa Amazzone Dc che bene Gal ha interpretato in 3 film e mezzo! Ancora più futile portare sul banco degli imputati un servizio militare obbligatorio per ogni cittadino israeliano (soprattutto per quelli della sua età nati nel 1985, che anche qui in Italia venivano ancora chiamati alla leva fino a pochi decenni fa) e quindi ha ben poco a che fare con la propria posizione politica. Ridicolo, infine e paradossale gettarle tutto lo sterco umano possibile, avviare la macchina dell'odio e puntaergliela contro in una versione social della brutalità che diciamo di criticare così aspramente. In una parola sono stati più guerrafondai chi ha portato Gal Gadot a chiudere i commenti sul suo account Twitter, delle parole delle quali veniva accusata. Alla fine lo sappiamo, le novità fanno paura, non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire e il conflitto è bello, bello da morire, a tal punto che pure i pacifisti non possono stare senza un nemico da abbattere ed una santa crociata da perseguire. La vera rivoluzione, l'unica vittoria sul nemico che conta è quella che ci insegna Diana Prince, Wonder Woman, quella di amarlo, perdonarlo, ovvero l'evangelico ama il prossimo tuo come te stesso. Ed in questo Gal, almeno stavolta, ha dimostrato di aver appreso bene la lezione dal ruolo che le ha dato fama e fortuna: è stata una signora... Direi, meraviglia.



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