sabato 16 marzo 2019

Verbosity

La fama è una brutta bestia. Crea aspettative che deformano inevitabilmente l'esperienza del lettore: il giudizio punta sempre al ribasso, sprofondando il più possibile, se il proprio immaginario non viene appagato a dovere. Sarà per questo che leggendo nomi quale Aaron ed Hickman ci si aspetta qualcosa di più che di un fantasy vetusto e stereotipato. La mano d'autore si nota nel dosaggio di colpi di scena o dialoghi,ma le idee? Avrei preferito qualcosa che non mi procurasse attacchi di sbadiglio inconsulti. Nemmeno l’ interessante evoluzione da epopea starliniana a cronaca di guerra è sufficiente a frenare un mattone verboso e lontano dall'attuale qualità della Distinta Concorrenza. Solo grazie alla forza di volontà incanalata nel mio anello del potere sono riuscito a portare a termine la lettura di questa saga dalla foliazione eccessiva, che, in un goffo tentativo di caratterizzazione realistica ci presenta supereroi sempre meno eroici e fin troppo simili ai guerrafondai odierni, a pulotti ammazza-Cucchi, a celerini percuoti immigrati. Dov'è finito il Capitan America che in sella alla propria moto disquisiva di democrazia e diritti umanitari universali, incarnando un sogno sempre più apolide? Temo che non si sia più rialzato da quello scontro con Iron Man di un decennio fa. Adesso “spara” prima di avvertire e gli Skrull ricevono la "giusta punizione" della potente America solo per essere profughi immigrati minaccia letale per lo stile di vita USA.

Sì, proprio un bell'eroe.

P.S.:

Ho letto la saga nell'edizione dei Grandi Eventi Marvel, una delle peggiori che abbia mai incontrato: una brossura molle, impaginata da carta velina, sui cui i colori si spengono a più non posson e che fa rimpiangere di gran lunga la carta igienica con ci ripuliamo al bagno, oggi morbida, a più strati, vellutata e profumata. Tutto per 18,00 euro. Certo, forse è un volume economico, forse, ma ad oggi, quando un cartonato lo prendi con solo qualche euro più, credo abbia sempre meno senso una pubblicazione simile. Sempre bello è vedere le ideone di certi dirigenti editoriali alle soglie della nostra amata apocalisse ambientale.