giovedì 6 aprile 2017

Il Buon Giovane Zio Marty Vs Analfabeti Funzionali




Cos'è che rende il nuovo BGZM (Buon Giovane Zio Marty) della nuova serie a colori di Martin Mystère così riuscito? Molte cose, le citazioni nerd ed alla contemporanea cultura pop, il ritmo televisivo, l’ovvia colorazione digitale di ottima qualità e tanto altro.


Ma vi è un dettaglio che credo gli superi tutti, che il lettore lo avverta o meno lo assorbe: l’anti complottismo. Se il Martin Mystère originale, nei decenni scorsi, si è tascinato, suo malgrado accaniti sostenitori di strampalate teorie anti scientifiche, il giovane Detective dell’ Impossibile non smette di ricordarci quanto sia distante da figuri di questo tipo. Pur senza abbandonare il tipico sapore delle avventure mysteriane cerca di correggere l’ involontario errore del suo avo, almeno, con una dichiarazione d’intenti chiara e determinata.


Certo, bisogna saper ascoltare e non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e probabilmente ci sarà sempre qualche anti vaccinista che leggerà un Martin, ma questo giovane archeologo si mostra privo di quella involontaria ingenuità che nel 1982 attrasse individui anti scientifici verso un fumetto chiaramente pro scienza e cultura. D’altra parte, a quell’epoca, non poi così lontana, la mentalità che minava la logica e la razionalità diffusa dall’istruzione ufficiale, pareva soltanto la bizzarìa sparuta di qualche chiacchiera da bar, con poco potere e ancor meno presa sul pensiero comune. La percezione era quella che ci fosse solo qualche boccalone fissato con x-files senza troppe pretese e niente di più e certo nessuna persona sana di mente avrebbe pensato che questo avrebbe potuto aver un respiro più ampio e ancor meno creare danni costanti alla cultura di massa. Perché in fondo possiamo credere agli alieni, che ci sia un misterioso animale mannaro in Messico chiamato Chupacabra o all’Uomo Falena dell’America degli anni ‘50, se ci fa piacere, ma tutti sappiamo che la Terra è tonda, che l’uomo è andato sulla Luna e che i vaccini ci proteggono dalle malattie, o no?


Oggi, ahimè, abbia visto che il collante di Internet ha reso più coese quelle chiacchiere da bar dello sport, così prese sottogamba qualche decennio fa e ben più comunitarie, a tal punto, da incidere decisamente sul grado di educazione generale, abbassandolo drasticamente. Ovviamente non le uniche cause di questo dato, ma certamente non un grande aiuto al nostro sistema scolastico nazionale. Il Martin Mystère 2.0 si manifesta come un difensore della cultura che brandisce la curiosità a destra e la conoscenza a sinistra, non solo come un rivelatore di scoperte opportunamente occultate da fantasiosi e sedicenti poteri forti, quindi, un’incarnazione più simile ad un Aberto Angela che ad un Indiana Jones, ma non per questo meno avventuroso e avvincente.


 E di un Martin così ne abbiamo più che mai bisogno in una società in cui i 15 minuti di fama di Andy Wharol sono stati protratti a 1140 e il marketing di pensiero conta più del pensiero stesso per riportare un po’ di lume in un’epoca caotica o anche solo per illuderci di non aver perso ancora del tutto la ragione.