mercoledì 28 maggio 2014

Un Batman a cinque stelle?

 Spesso mi capita di notare sedicenti appassionati di supereroi piuttosto infatuati della politica di grillo, Casaleggio e i loro sostenitori. Non ultima una frase a difesa della presunta scelta di Fabrizio Moro (giovane cantautore) di suonare per il M5S di gestore di un ennesima Pagina di Facebook su Batman. Allora mi sorse un interrogativo: si può accostare un personaggio come il difensore di Gotham al Movimento Cinque Stelle? La risposta è no ed ora vi spiego il perché.
 Batman è un vigilante ante litteram, uno dei combattenti del crimine per eccellenza e sicuramente, uno dei più antichi, se non il più antico rappresentante del filone dell'eroe urbano privo di quei poteri sovrumani che tanto caratterizzano i supereroi.  Il cosiddetto uomo pipistrello è un soldato impegnato in una guerra personale, una vera e propria crociata contro tutti quegli individui nemici della società e dell'umana idea di giustizia. Un impresa al limite dell'ossessione, ma motivata nella finzione da un dramma personale: l'aver assistito da piccolo alla morte brutale dei suoi genitori a causa appunto di chi ha deciso di viver infrangendo le leggi che regolano la convivenza tra gli uomini. Per questo motivo è uno dei supereroi forse con il pretesto più logico per le proprie azioni: cos'altro potrebbe fare un uomo la cui infanzia è stata profondamente turbata da un delinquente senza troppi scrupoli? Appare quindi molto plausibile al pubblico che lui, in modo o nell'altro, investa tutte le sue energie per far sì che un evento del genere non si ripeta mai più a nessun altro. Un obbiettivo piuttosto infantile, è difficile poter pensare di sradicare realmente le ingiustizie presenti al mondo nell'arco di una vita umana o poco più, ma anche comprensibile e figlio di una profonda rabbia razionalizzata col tempo nel forte desiderio di estirpare il crimine e tutte le condizioni che lo generano. Perseguendo questa necessità, le cui vere motivazioni potrebbero anche essere ben poco nobili, è ben chiaro che metta in atto qualcosa di estremamente altruistico incanalando i propri drammi a difesa di un universale principio di eguaglianza. In più di settanta anni di carriera troviamo sia in Batman che nella sua reale identità di Bruce Wayne, erede di ricchezze, industriale e filantropo di fama mondiale, una figura che cerca di contrastare con ogni mezzo possibile i disonesti ed i corrotti, di notte, quanto, di giorno, di sfruttare tutte le sue risorse per dare esempi positivi di legalità. Perché, come molti di voi sapranno, Batman riesce a fare quel che fa perché l'enorme ricchezza di Bruce Wayne  lo permette. Non ha bisogno di lavorare e può quindi spendere il suo tempo ad addestrarsi nelle discipline più disparate, fisiche e mentali, può aver accesso ad avanzate tecnologie e può, cosa più importante, far valere la propria opinione ad alti livelli in quanto personaggio di spicco della società e sempre per riuscire nel suo intento di arginare il più possibile ogni tipo di attività e principio criminale. Molti vedono nel cavaliere oscuro, come in tutti i super eroi d'altronde, un simbolo negativo, reazionario e fascista. Purtroppo questa è un analisi parziale e retorica. La giustizia "fai da te" è sì un concetto retrogrado, ma anche molto americano, retaggio di un loro "far west" mai troppo superato nel livello culturale della popolazione statunitense, complice anche una situazione sociale molto più selvaggia della nostra. Non è una giustificazione, ma si dovrebbe sempre contestualizzare quel che si va giudicando, per comprenderlo, così da analizzarlo al meglio senza rischiare di scadere in stereotipi. In questo caso, in fondo, la scusa del vigilante è un pretesto per vivacizzare storie altrimenti ben più noiose e magari poter riflettere  sui problemi della nostra società. Se ci è chiaro questo non ci deve apparire contraddittorio un personaggio che pur di difendere la legge non si crea alcun  problema ad ergersi al di sopra di essa. Proprio per questo, però, necessita di un identità segreta perché colui che trasgredisce, se pur per un buon fine, ciò che non si dovrebbe, non potrà mai essere Bruce Wayne,  cittadino obbligato a seguire le vie della legalità per impedire che passi tra l'opinione pubblica un idea contrario al rispetto delle regole, ma dovrà essere Batman una figura misteriosa che vive tra la leggenda e il mito, più una specie di anticorpo del sistema che un suo sostituto.  Nell'arco di tutta una vita editoriale, grazie a diversi autori, si sono avuti numerosi Batman dalle varie sfumature, riflessi dei loro tempi, ma in tutte queste varianti noni si è mai avuto un crociato incappucciato che non difendesse le istituzioni di cui ha sempre riconosciuto la loro notevole importanza. Anzi, si potrebbe dire che Batman stesso sia un istituzione attraverso il suo stemma simbolo universale di giustizia che, non a caso, nell'universo delle sue avventure non è l'unico ad ostentare e non sempre chi lo indossa è direttamente collegato a lui, come a sottolineare che nemmeno il Batman originario è più importante dei principi che il simbolo incarna e diffonde. principi che di fatto, se si esula intelligentemente la componente fantastica sono un instancabile difesa a tutto quel che di giusto vi è nella nostra società occidentale, condannando aspramente tutto quel che c'è di sbagliato e cercando con ogni mezzo di migliorarla sempre più. Un miglioramento costituito da profondi principi di rispetto e non, diversamente (e qui torniamo alla nostra principale questione) dall'ormai famigerato atteggiamento del Movimento Cinque Stelle sempre pronto a usare più toni forti che diplomatici, offese più o meno velate, additando ogni componente del sistema odierno come marcio, corrotto per natura e non scelta. Un approccio totalmente avverso a quelle istituzioni, leggi e principi che "il" Batman difende con tanta tenacia contro tutti e tutto. Seguire le avventure di un personaggio può essere comunque piacevole anche quando questo non rappresenta esattamente la nostra filosofia, ma perché sventolarne la bandiera in modo così vistoso se nella vita di tutti i giorni spingiamo l'acceleratore su tutt'altro fronte. Cosa ci può mai essere che ci emoziona così tanto pur essendo totalmente in contrasto con le nostre idee? Devo pensare che non si abbia la minima idea di quel che si legge o si vede? In fondo esistono così tanti supereroi che ce n'è sicuramente uno per tutti i gusti, più o meno è per questo che  Superman non è rimasto solo per molto tempo. Non capisco perché si debba scomodare sempre i soliti figuri, a maggior ragione se gli costringiamo in ruoli che non gli competono.  Quindi consiglierei caldamente a tutti i simpatizzanti Cinque Stelle di riflettere sul quel che gli piace e sui perché, potrebbero avere notevoli sorprese. Personalmente potrei suggerire Banshee un noto mutante che, in quanto a urli, non è secondo a nessuno, nemmeno a "vociatore" provetto come Grillo, o forse si teme che gli possa scalzare il trono di leader?