mercoledì 3 marzo 2021

Hulk-mania


Bum Crash Sock, Hulk spacca! Avete presente? Ecco, Hulk divenne uno dei miei supereroi preferiti durante il periodo dell'adolescenza. Facile capirlo. Insieme ad un mutamento licantropico degno di Wolverine con optional quali mega peluria, voce baritona, favoriti alla Conte Camillo di Cavour, sudorazione ed acne degne de La Mosca di Goldblum, ero solito spaccare e distruggere tutto. Sì, avete capito bene, esattamente come il Pelleverde m'incazzavo e spaccavo e/o lanciavo a destra e manca le prime cose sottomano e,pure, che malmenavo qualche malcapitato.



E sapete cosa pensavo in quei momenti? Sì, le precise parole che solitamente scrivono nelle nuvolette dell'alter ego di Bruce Banner: perché nessuno mi lascia in pace? Ed una sequela di idee così, tutte come fossero riprese del breve repertorio del mostro Marvel. La cosa buffa è che non ero mai stato un gran lettore di questa creatura di Stan Lee, almeno fino a che non lo sono diventato io stesso. L'unica reale formazione che avessi avuto sul personaggio era ancorata esclusivamente al mitico telefilm (sì, telefilm, non serie) con Bixty & Ferrigno, oltre a qualche cartone del sabato mattina seguíto, invero, molto distrattamente.



Diventato, però, a pensarci bene, non è il termine più azzeccato. Dovrei dire quando ne ho fatto coscienza… E come Bruce Banner, non sono comunque riuscito a fermarmi! Perché già da bambino, devo ammettere, ho vissuto momenti simili: tutti legati indissolubilmente alla rabbia, che ve lo dico a fare? Quando i miei amati compagni di classe, ad esempio,mi prendevano in giro e lo facevano spesso, ecco che divenivo un piccolo Tazmania che voleva solo distruggere in mille pezzettini i piccoli uomini davanti a sé.


Col risultato di essere ancora più nel mirino del becero bullismo di provincia. Poiché, sì, qualche colpo lo mandavo a segno, ma ero molto suscettibile ai vocaboli e non sono mai stato, da bravo nerd, molto atletico. Sì, mi piacevano i barbari come Conan ed He-Man, ma ero più un Paperino pasticcione, un Michelangelo senza addominali e carapace, sicuramente più simile ad un Puffo pacioccone che ad un Ercole. Quindi, infine, i miei attimi da Lanterna Rossa non risolvevano proprio un bel niente, anzi non facevano che aumentare il problema.



La rabbia, però, dinanzi a quel che percepivo come un enorme ingiustizia ai miei danni, era molta e pari ai comics del Gigante di Giada, irrefrenabile. Più mi arrabbiavo più diventavo for… No, miei piccoli lettori, magari, questo lo avrei desiderato semmai, ma rimanevo semplicemente violento, scomposto, ridicolo: a tal punto da definirmi continuamente uno schizzato, qualcuno che non ci stava co' i' capo. E via, il vizioso circolo ricominciava da zero, perché ovviamente l'unica cosa che aumentava a dismisura era lo scherno ed io non ero certo abbastanza furbo, né capace da controllarmi per agire diversamente da un microscopico Hulk. 


Una volta, durante una partita al Super Nintendo, sbarbai, addirittura, con un sonoro morso, una ciocca di capelli dalla testa di un mio compagno di classe! Più Hulk di così! Crescendo la cosa si è solo acuita, come l'eroe ipertrofico, ingigantita e fatta sempre più pericolosa. I miei periodici attacchi d'ira mi hanno portato così ad una compassione verso protagonisti affetti da qualcosa di simile: non più solo il tenebroso, ma decisamente più controllato Batman, ma anche e soprattutto Wolverine, Punisher, Daredevil e quindi il re dei personaggi scomposti, Bruce Banner! 



Se mi sentivo Hulk nel mio iracondo stato era la vicinanza alla parte umana del supereroe che mi aiutava ad immedesimarmi. Bruce, più di Hulk, era un impotente testa d' uovo, per i cui talenti e passioni avrebbe potuto elevarsi alla cima dei supereroi Marvel, ma le cui emozioni ed insicurezze interiori lo rendevano un Gobbo di Notre Dame di cui vergognarsi e da scacciare. Il titolare di testata forse più emarginato e abbandonato, anche rispetto ai borderline X-Men, perché, almeno loro, sono una comunità. 


Nel suo essere uomo di scienza e conoscenza rivedevo la mia curiosità sul mondo, il piacere magnifico che ho sempre provato nell'imparare nuove cose, scoprire ogni lato di ciò che ci circonda ad incominciare da quel che mi faceva palpitare il cuore. Allo stesso modo, non potevo che riflettermi in questo moderno Jekyll & Hide, condividendo, ahimé, il vittimismo e quei momenti di così poca lucidità in cui credevo di non avere il minimo controllo della mia vita, di essere nato sbagliato come un Gene X o di essere posseduto da un Venom qualsiasi. 



Ma non si può fare l'Hulk per sempre, perché, innanzitutto, non è giusto per chi ci sta vicino e tanto per noi: per quanto comoda possa essere la strategia dello “spacca & distruggi”, arrabbiati col mondo perché tu non hai alcuna responsabilità, alla fine ti logora, ti rende comunque triste e avvilito e, proprio come Banner, non vuoi altro che il tuo potente alter ego dei raggi gamma sparisca. Se non sei infuso in un incorreggibile egoismo, il dolore che le tue urla, la tua piccola e media distruzione materiale, le incostanti botte destinate alle persone che pensi di amare, la tua violenza non può che corroderti dall'interno. 


A differenza dello scienziato mingherlino e occhialuto, non puoi "semplicemente" tentare di uccidere o separarti dal tuo Hulk, perché la realtà non è un fumetto ed i pensieri magici non funzionano… o forse, proprio come lui, non puoi perché siete la stessa cosa e l'unica strada è un percorso di dialogo tra te e te dove convogliare e mutare la tua rabbia in qualcosa di più rispettoso per te e gli altri, che non ti consegni puntualmente un regalo di malessere ed infelicità.


Pian, piano e sì, so che non è affatto facile, lo so bene, ma dobbiamo sforzarci se vogliamo trasformare il mostro che è in noi, relegare il nostro Punitore ad una fantasia di sfogo virtuale e catartica, prendere il coraggio di Wolverine per indirizzare l'inarrestabile ed umano sentimento di rivolta lontano dalla violenza materiale, aspettarsi di cadere ed imparare a rialzarci come il guerriero urbano Daredevil, abbandonando la pigrizia per abbracciare la volontà delle Lanterne, affidarci con orgoglio ai propri artigli e Bat-conoscenze, correndo a più non posso come Flash verso ciò in cui crediamo e amiamo e come Capitan America rincorrere un sogno senza fermarsi mai, afferrare l'umiltà nell'accogliere la verità di cui Wonder Woman è rappresentate, soprattutto quando la nostra idea ne è lontana e solo così potremo finalmente essere ciò che abbiamo sempre desiderato: la versione migliore di noi stessi!





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